Musica consigliata per la lettura: “Baby It’s You” dei London Grammar
Fonte: Professione Social Media Manager (Veronica Gentili, Hoepli, 2020)

 

Spesso, presi dalla foga di “esserci”, si creano presidi social un po’ ovunque, salvo poi abbandonare tutto dopo poco per mancanza di tempo e risorse. Basti pensare ad account Twitter il cui ultimo aggiornamento risale al 2014…

Tutto questo non è solo una perdita di tempo, ma dà anche una pessima immagine del proprio brand. Ecco perché dobbiamo guardare anche a un altro aspetto essenziale: le risorse economiche e umane a disposizione. Essere presenti in modo strategico nei social media significa non solo avere una conoscenza approfondita delle dinamiche, dei linguaggi e delle specifiche di ognuno. Ma anche avere il tempo – e quindi abbastanza persone qualificate – per poter sviluppare una strategia sensata per ognuno, gestirne le interazioni, realizzare eventuali campagne pubblicitarie nei vari ecosistemi, monitorarne i risultati e, naturalmente, restare aggiornati sugli sviluppi che ogni social, periodicamente, ha in termini di strumenti e funzionalità.

Non è un caso che molto spesso siano brand super strutturati a essere presenti ovunque e che siano anche i primi a creare un proprio presidio quando un determinato social acquista popolarità: hanno le risorse per poter garantire una presenza efficace.

 

In linea generale, quando si parla di piccole e media attività B2C, la scelta ricade su Facebook e Instagram. Nel B2B anche o solo su LinkedIn, con una presenza più o meno attiva anche su YouTube, in base alla quantità e qualità di video prodotti e al settore.

 

Questo significa che dobbiamo star fermi e buoni quando si presenta l’occasione di essere i pionieri di un altro spazio social? Proprio no, anche perché, in genere, chi arriva prima beneficia di un ecosistema “meno affollato”: il che si traduce, molto spesso, in maggiore visibilità gratuita.

Se, tuttavia, dobbiamo aprire un account TikTok per il nostro brand solo perché ne parlano tutti, per poi ritrovarci dopo un paio di settimane a non sapere cosa pubblicare perché il social richiede un livello di creatività e attenzione ai trend che non siamo in grado di avere, forse è meglio lasciar perdere.

In genere i piccoli e medi brand hanno soldi e tempo limitati e, in ogni caso, è sempre bene concentrarli dove vale la pena e si ha la sicurezza di poter costruire un percorso e, soprattutto, una propria community.

Il consiglio per chi deve iniziare la propria avventura in modo professionale nei social è di procedere con una presenza graduale che, magari, preveda l’investimento per il primo anno in uno/due social network e, poi, un’espansione successiva in altri presidi. Più consapevole.

Ricorda: less is more

In un mondo in cui tutti sono ovunque e combattono per avere il proprio spicchio di visibilità, spesso con contenuti di scarso valore, meglio esserci meno, ma bene.

 

Il consiglio per chi deve iniziare la propria avventura in modo professionale nei social è di procedere con una presenza graduale.