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Ispirazione: “Come trattare gli altri e farseli amici” (Dale Carnegie)
Musica consigliata per la lettura: “People are strange” di The Doors

 

Principio 1
Iniziare sempre con le lodi e l’apprezzamento sincero. È sempre più facile ascoltare le cose spiacevoli dopo aver udito quelle piacevoli. Incominciare con le lodi è l’equivalente di quando il denstista comincia con la novocaina. Al paziente vengono trapanati i denti, ma la novocaina non gli fa sentire il dolore.

Principio 2
Richiamare l’attenzione sugli errori altrui in maniera indiretta. Fa meraviglie con le persone sensibili, che potrebbero risentirsi tremendamente di ogni critica diretta.

Principio 3
Parlare dei nostri errori prima di sottolineare quelli altrui. È molto più facile accettare dei rimproveri se la persona che ci sta muovendo delle critiche comincia con l’ammettere umilmente di essere ben lontana anche lei dalla perfezione.

Principio 4
Fare domande invece di impartire ordini diretti. Suggerimenti, non ordini. “Non pensi che andrebbe bene far così?” invece di “fai questo” o “fai quello”. In questo senso salviamo l’orgoglio dell’altro e non sminuiamo il suo senso di importanza. Si incoraggia la cooperazione, non la ribellione. Fare domande non solo rende un ordine più tollerabile, spesso stimola la creatività delle persone cui viene impartito. Gli altri accettano più volentieri un ordine se hanno una parte nella decisione che porta all’ordine stesso.

Principio 5
Fare in modo che l’altra persona salvi la faccia. Spesso si passa sopra ai sentimenti degli altri come schiacciasassi, andando per la nostra strada, rinfacciando colpe, criticando, rimproverando un bambino o un dipendente di fronte agli altri senza nemmeno pensare di ferire profondamente la gente. Basterebbe pensarci su un attimo: un paio di parole più buone, un po’ di attenzione nei confronti dell’altro allevierebbero l’offesa.

Principio 6
Lodare il più piccolo progresso, essere calorosi nell’approvazione e prodighi di lodi. Diceva la psicologa Jess Lair: “La lode è come la luce del sole che scalda lo spirito umano. Non possiamo fiorire e crescere senza di essa. Eppure mentre la maggior parte di noi è sempre pronta a far soffiare sugli altri il freddo vento della critica, si mostra riluttante a posare sull’altro la calda luce della lode”. A patto che la lode sia sincera, non adulazione di bassa lega.

Principio 7
Dare agli altri l’impressione di avere una reputazione da difendere. C’è un vecchio detto: “Se dai ad un cane un nome feroce, diventerà feroce. Se gli dai un nome buono, sarà un bravo cane”. Per migliorare il comportamento di una persona occorre agire come se quella virtù particolare che ci interessa sia già una delle sue principali caratteristiche. “Presumete nell’altro una virtù anche se ancora non esiste”, diceva Shakespeare.

Principio 8
Usare l’incoraggiamento e mostrare quant’è facile correggere gli errori. Dire a nostro figlio, nostra moglie, nostro marito o un nostro dipendente che è uno stupido, uno sciocco, che non è capace di fare niente, che quando agisce sbaglia: così distruggiamo qualsiasi suo incentivo a migliorare.

Principio 9
Fare sì che l’altra persona sia felice di fare quanto le suggeriamo. Quando si chiede ciò che si vuole ottenere, porre la questione in un modo che l’altra persona abbia l’impressione di poterne ricavare un vantaggio personale.

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